Alla ricerca del rilassamento

Oggi affrontiamo il tema del rilassamento, difficile un po’ per tutti, particolarmente in questo periodo in cui la paura per la situazione di emergenza sanitaria, non ci fa rilassare e soprattutto in questa fase in cui sembra proprio che ci abbiano limitato i tradizionali luoghi in cui ci rilassiamo.

Ecco quindi una nuova sfida: trovare nuovi modi e soluzioni per rilassarci e riuscire ad affrontare meglio le giornate e le tensioni.

Fortunatamente per noi, non possono limitarci i principali strumenti di rilassamento: il nostro corpo e la nostra mente nelle sue funzioni più rilassanti: l’osservazione, l’immaginazione, la creatività.

Rilassamento come processo attivo

Se pensiamo alla nostra abitudine al rilassamento, ognuno avrà individuato alcune attività come ad esempio stare sdraiati in poltrona o sul divano a guardare la tv o dormire, ma spesso sentiamo che queste attività non sono sufficienti o adeguate a farci rilassare come mai?

Probabilmente siamo abituati a pensare al rilassamento come ad un’attività passiva invece è qualche cosa di attivo. Se ad esempio andiamo a farci fare un bel massaggio per rilassarci, sarà efficace solo se ci mettiamo nella condizione di accogliere il massaggio, cioè di permettere al contatto che riceviamo di essere efficace. Quindi anche se riceviamo il massaggio occorre “attivarci” per ricevere.

Mente e corpo i due alleati del rilassamento

Rilassarci comporta sia un’azione sul corpo, sia un’azione sulla mente. Possiamo procedere dal corpo e così agire anche sulla mente (meccanismo bottom-up)  oppure possiamo lavorare con la mente e di ciò ne trarrà beneficio il corpo (meccanismo top-down).

Il rilassamento con meccanismo bottom-up cioè partendo dal corpo, agisce direttamente sul corpo e conseguentemente sulla mente, ne sono esempi tutte le tecniche di rilassamento come il Training Autogeno, Il rilassamento progressivo di Jacobson, o anche pratiche come lo yoga o esercizi di respirazione.

Lo stesso esercizio fisico può permetterci di rilassarsi, infatti dopo una bella corsa o un’attività sportiva il corpo è stanco ma rilassato e la mente è più aperta e più calma.

ll meccanismo top-down invece coinvolge alcune funzioni della mente come l’osservazione, l’immaginazione, la creatività e a cascata quando la mente è più “rilassata” anche il corpo si rilassa. Le tecniche di visualizzazione, la mindfulness e dipingere o colorare i mandala, sono solo alcuni esempi di queste attività che coinvolgono o si occupano della mente.

Come faccio a scegliere tra tante tecniche e strumenti quello giusto per me?

Gerry Scotti direbbe: “la risposta è nella domanda”.

Non esiste una tecnica in assoluto più efficace di altre ma ognuno deve individuare quella più efficace per sé.

Per aiutarvi a partire intanto dovete capire come funzionate: ci sono due categorie (chiaramente è una semplificazione!) quelli che quando si stendono per rilassarsi diventano ancora più tesi e di solito mal tollerano attività come lo yoga, e quelli che invece appena si stendono si addormentano.  Per il primo tipo di  persone può essere utile iniziare con una tecnica come il rilassamento progressivo di Jacobson ,che si basa sull’alternanza di contrazioni e decontrazioni della muscolatura volontaria che coinvolge in modo progressivo e per tappe i vari distretti muscolari, per i secondi invece, può essere utile iniziare da una tecnica come il Training Autogeno, che si basa sul rilassamento dei diversi distretti muscolari, avvertendone la pesantezza (I livello di training autogeno), per questi ultimi sarà importante “sperimentare” la graduale discesa nel rilassamento senza arrivare direttamente al sonno.

Pronti, partenza e via!

Iniziate ad occuparvi da qui del vostro rilassamento, sperimentando queste due modalità per un po’ di tempo (almeno 1 settimana) provando poi ad annotarvi ciò che avete sperimentato, quando o in quali parti del corpo avete sentito il maggior beneficio e quali invece sono punti più difficili per voi, vi costruirete così una mappa più chiara di come funziona il vostro corpo e il vostro rilassamento.

Non scoraggiatevi, perché il solo fatto di dedicarvici è già un modo attivo e non passivo di occuparvi del vostro rilassamento.

Ricordate che è importante predisporsi ad accogliere il corpo che si rilassa, per cui mettetevi abiti comodi e create un buon ambiente intorno a voi.

Ed ora siamo pronti ad iniziare con i nostri migliori alleati: corpo e mente.

Buona ricerca!

a cura della dott.ssa Cristina Castagnoli psicoterapeuta

Centro Psicoterapia Liberamente Ravenna

Rilassamento progressivo di Jacobson

Training Autogeno- Pesantezza

2020-12-05T21:20:38+01:00